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I miei film attirano quegli spettatori che non hanno ancora sbattuto la porta dietro la loro infanzia
e non hanno lasciato che la civiltà pragmatica scacciasse la loro immaginazione dalle loro anime.
(Come commento al film "Madness")

Ultimo aggiornamento: 15 Aprile 2023 (Germinal - Anémone/Lilas)

Svankmajer ad Annecy: surrealismo ceco in francese

Da dove arriva il libro - Il surrealismo nella settima arte - Eva

Da dove arriva il libro

Da dove arriva un libro non dovrebbe essere un motivo di grande interesse in generale, così come spesso è sbagliatissimo valutare un'opera giudicando l'autore e cadendo così nella scorrettezza dell'argumentum ad hominem. In certi casi però può essere interessante e può fornire elementi in più per la contestualizzzione e l'apprezzamento dell'opera.
Mi è capitato in vacanza ad Annecy di andare ad una mostra e di scoprire, nella mia immensa ignoranza, ben due cose: che in questa città si svolge un Festival internazionale del film d'animazione e la figura e l'opera di Jan Svankmajer, grazie all'omaggio che gli avevano fatto con la mostra.
Nel libro in questione ci sono interventi di vari autori, e il primo di questi ci racconta di come sia stata proprio Annecy a scoprire in occidente Svankmayer e il surrealismo Cecoslovacco. E devo aggiungere che purtroppo l'Italia mi sembra sia rimasta piuttosto impermeabile a questa scoperta. Cercando su Amazon.it senza categoria, per Svankmajer mi esce ... "Skrskr Cappello unisex con tacchino, cappello di pollo, copricapo, decorazione per feste, taglia unica. [...] questo nuovo cappello di carnevale di tacchino vi farà sorridere". Ovviamente a trarre in inganno l'algoritmo è la mancanza di risultati puntuali e la vaga similitudine del nome della marca, "Skrskr", però devo dire che l'effetto estetico di questo copricapo in "peluche molto morbido, caldo e morbido. Fodera traspirante per mantenere la testa fresca" ha qualche vaga assonanza con le soluzioni estetiche del nostro autore.
In realtà poi cercando per DVD si trova qualcosa, ma nella categoria libri in italiano trovo solo la traduzione di un libro (credo) inglese: "Svankmajer ha salvato il surrealismo?" di Beth Doherty. Non ho letto il libro quindi non so se Svankmajer ha salvato il surrealismo o no, ma personalmente vorrei cercare di salvare Svankmajer dall'indifferenza, dall'anonimato, dall'oblio.

Il surrealismo nella settima arte

L'incontro e la collaborazione tra surrealismo e cinema è stato pressoché immediato: il surrealismo non ha mai dato importanza alla tecnica, bensì al contenuto; e il cinema dal canto suo si è subito dimostrato vocato per rappresentare qualcosa che colpisse il fruitore andando molto in profondità della sua anima (o del suo inconscio per i più materialisti). Il primo celeberrimo esempio di questo matrimonio è stato senz'altro "Un chien andalou" di Bunuel e Dalì del 1929. Questi 16 minuti in bianco nero si possono definire a mio avviso crudi e disturbanti, a tratti feroci, o meglio come dice Wikipedia:

La primissima scena è una delle più terrificanti dell'intera storia del cinema: il regista stesso, dopo aver guardato la luna, affila un rasoio e si avvicina a una donna seduta alla quale tiene ben aperto l'occhio sinistro; nella inquadratura successiva taglia l'occhio in due (in realtà un trucco di montaggio, col taglio dell'occhio di un vitello morto). La scena è emblematica della rivoluzione visiva surrealista, che intende squarciare l'occhio dello spettatore per fargli vedere, anche a costo di grandi sofferenze, tutto quello che non ha mai visto e forse non ha mai voluto vedere. Buñuel compie comunque due operazioni - tagliare e osservare - interpretabili anche come azioni fondamentali per qualsiasi regista nella fase di montaggio di un film.

Questa cifra stilistica di proporre scene (e immagini) inedite e disturbanti la ritroviamo in pieno anche in Svankmajer (oltre ovviamente a Cronenberg, al Lynch di Eraserhead, e molti altri registi). Queste ambientazioni squallide, aliene, grige, tristi e prive di emozioni erano riproposte nella mostra alla quale il libro fa rifermimento. Anche decontestualizzate dall'animazione rendevano e rendono perfettamente l'idea, ovvero "squarciano l'occhio" per usare la succitata espressione di Wikipedia.

Eva

Il libro riporta anche un approfondimento su Eva Svankmajerova, la moglie, anch'essa artista, pittrice, poetessa e (ovviamente) scenografa per il marito.
I suoi quadri, presenti alla mostra, meritano a mio avviso una menzione speciale, perché aggiungono senz'altro qualcosa di importante al surrealismo: tra Art Brut e citazioni, tra naif ed esoterismo, le sue immagini catturano l'attenzione e si fanno ricordare.
Ovviamente il meglio l'ha dato nella collaborazione col marito, in queste scenografie che di suo, anche senza l'animazione, sono installazioni artistiche importanti.
Però ad esempio quell'interpretazione del "Mutus liber" con l'Atantor-placenta-grembomaterno mi piace particolarmente, e mi piace pensare che il senso ultimo non si riduca a un'interpretazione materiale. Che poi una maternità è già di suo ambivalente, sia materiale che spirituale per definizione.
Insomma tra i due Svankmajer c'è stata senz'altro un felice unione artistica (ma anche coniugale che in queste ultime decadi non è da poco), ma è anche vero che artisticamente entrambi hanno avuto la loro individualità, la loro singola personale espressività che emerge dalle loro opere.



Autori: Maurice Corbet, Gilles Dunant, Marie-Dominique Massoni, Petr Kral, Pascal Vimenet, Marcel Jean, Anná Pravdová, Bertrand Schmitt (coordinatore dell'opera Pascal Vimenet)
Titolo: E&J Bouche à bouche
Tipologia: brossura
Dimensioni: 20 x 20 cm
Pagine: 168
Editore: LES ÉDITIONS DE l'ŒIL
Anno di pubblicazione: Maggio 2002
Prezzo: 38 €

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Retro
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Scenografie
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Eva
Eva
Eva 2
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Eva 3
Eva 3
Finale
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